Ipnosi Milano
CHE COS’E’ LA TRANCE IPNOTICA?
L’ipnosi è uno stato naturale che può coincidere con la possibilità di indurre in un soggetto un particolare stato psicofisico che permette di influire sulle condizioni psichiche, somatiche e viscerali del soggetto stesso, per mezzo del rapporto creatosi tra questi e l’ipnotizzatore; è uno stato alterato di coscienza: quando ci sembra che un film duri pochissimo o un dolore ci passa mentre facciamo una cosa bella o ci innamoriamo e sosteniamo ritmi di vita pazzeschi senza sentire alcuna sensazione negativa. La trance è una condizione nella quale compaiono fenomeni di intenso monoideismo suggestivo ideoplastico capaci di modificare la reattività organica e psichica (Granone, 1989).
“…La trance può essere considerata come un cavallo selvaggio, che è abbastanza facile da far muovere ma che può andare spontaneamente in direzioni diverse e imprevedibili. Pertanto, se si vuole usare il cavallo per andare in qualche direzione precisa, è bene imparare a cavalcarlo ed educarlo affinché possa muoversi conseguentemente ai comandi impartiti, prima ancora di avventurarsi in un viaggio dall’esisto incerto…” M.Erickson
L’ipnosi si basa sostanzialmente su:
1 Le risposte ideomotorie: risposte dell’organismo che appaiono involontarie e consistono nel fatto che l’immaginare una certa situazione comporta delle risposte fisiologiche che sono vicine a quella situazione. Lo studio sui neuroni specchio mostra che l’osservazione delle risposte di altri individui crea delle risposte nel nostro cervello (un potenziale d’azione) riportando in auge il concetto di empatia.
2 Il rapport: relazione selettiva ed esclusiva che ha luogo in un contesto in cui si sviluppa uno stato modificato di coscienza e che consente lo sviluppo di una esaltata responsività reciproca.
L’ipnoterapia moderna è abbastanza diversa dalla concezione popolare dell’ipnosi come misteriosa rappresentazione. I terapeuti non sono showman, sono invece estremamente abili nell’osservazione e sono in grado di riconoscere nel comportamento del paziente variazioni anche minime che forniscono indizi importanti sui suoi interessi e capacità. L’arte pratica di induzione della trance richiede che i terapeuti imparino a osservare il comportamento e ad adattare ad esso le suggestioni. I terapeuti devono sempre badare a proteggere l’integrità della personalità e non approfittare dello stato di trance. Già J.M.Charcot ebbe opportunità di sperimentazione e provare che l’ipnosi non può modificare i principi morali di una persona, quindi con la trance ipnotica non si può modificare la scala dei valori di un individuo!
Fasi dell’induzione ipnotica
1 Pre-induzione
2 Induzione
3 Approfondimento
4 Riorientamento e ratifica
La pre-induzione si compone del setting, di sommarie spiegazioni e rassicurazioni e di suggerimenti sulla posizione da tenere e l’assetto mentale. L’induzione può essere ottenuta attraverso la rotazione degli occhi, la pressione delle dita, fissando un punto, l’intermittenza per chiudere gli occhi, con metodi confusivi, con i passi, la fascinazione o attraverso suoni (metronomo); molto importante è la voce del terapeuta che deve assumere un tono monocorde e rassicurante. L’approfondimento può avvenire tramite un metodo passivo (senza cambiamenti bruschi) o un metodo attivo (“se vorrà riaprire gli occhi non potrà farlo”). Il riorientamento necessita di più fasi; la ratifica implica il rendere consapevole il soggetto di quello che è accaduto o sta accadendo durante la seduta ipnotica.
Milton Erickson
Il lavoro in ipnosi prevede secondo questo autore 3 stadi:
- Preparazione ed osservazione: fase fondamentale in cui si crea il rapporto tra i due e le aspettative del cliente.
- Trance Terapeutica: periodo durante il quale i limiti degli abituali schemi di riferimento e credenze sono momentaneamente alterati, così che il soggetto può essere ricettivo ad altri modelli di associazione e modelli di funzionamento mentale che tendano alla soluzione dei problemi.
- Ratifica del cambiamento terapeutico: questo particolarmente per i pazienti che non riconoscono autonomamente i cambiamenti sperimentati.
Ipnosi Profonda
L’ipnosi profonda è quel livello di ipnosi che permette al soggetto di funzionare adeguatamente e direttamente ad un livello di consapevolezza inconscio, senza che la mente cosciente vi interferisca. Può avere forma sonnambulica o stuporosa.
Forme di suggestione
La suggestione diretta fa appello alla mente conscia e riesce a dare origine ad un comportamento quando siamo d’accordo con la suggestione e abbiamo al momento la capacità di eseguirla in maniera volontaria. L’essenza della suggestione non sta in ciò che il terapeuta dice ma in ciò che il paziente fa con ciò che è detto. Le forme di suggestione indiretta sono utili al fine di esplorare le potenzialità e facilitare le naturali tendenze di risposta del paziente piuttosto che ad imporre un controllo sul comportamento. La tecnica della disseminazione consiste nel disseminare parole e concetti che suggeriscono benessere, utilizzando le strutture di riferimento del paziente, così da raggiungere una diminuzione della sofferenza senza l’induzione formale della trance.
Barber
Egli utilizza un procedimento di induzione ipnotica con una Scala di Suscettibilità che prevede 8 suggestioni-test: abbassamento del braccio, levitazione del braccio, blocco delle mani, allucinazione di sete, inibizione verbale, immobilità del corpo, risposta di tipo post-ipnotico, amnesia selettiva.
Storia
Il sonno ipnotico e i fenomeni della suggestione esistono dall’antichità, ne abbiamo testimonianza fino a 4000 anni fa dai Cinesi, Egizi, Indiani, Greci, Romani. Nella mitologia si fa riferimento alla “fascinazione”: Medusa con lo sguardo paralizzava e pietrificava gli uomini che osavano guardarla. Sono stati identificati 4 periodi: Mistico, Magnetico, Psicologico, Fisiologico; in realtà i metodi più antichi di induzione dello stato di trance ipnotica o di suggestione sono molto simili a quelli odierni.
Franz Anton Mesmer a partire dal 1773 utilizza uno strumento detto baquet, una tinozza chiusa con un coperchio alta mezzo metro posta al centro di una elegante sala. Dal bordo del coperchio partivano varie corde ed aste di ferro che potevano essere girate ed orientate in tutti i versi; attorno alla tinozza venivano fatti sedere una ventina di pazienti che si dovevano avvolgere una delle corde intorno al corpo e dovevano applicare una delle aste metalliche alla parte malata. Nel 1795 lascia Parigi dopo che la commissione reale di inchiesta negò l’esistenza del fluido magnetico. Rimangono da Mesmer alcuni capisaldi tecnici e teorici: il termine magnetismo ancora oggi è sinonimo di fascino, autorità e autorevolezza, potere di convincimento;l’importanza delle aspettative e della conoscenza delle procedura; l’utilizzazione della naturale difficoltà di capire sensazioni strane o nuove, oltre alla sensazione di disagio potenziata dalla confusione del gruppo mesmeriano; il fatto che sempre il gruppo implica la credenza che se qualcosa accade a qualcuno potrebbe accadere anche a me; l’utilizzazione di processi fisiologi normali e naturali; il fatto che si può indurre una trance semplicemente facendo osservare qualcuno che è “magnetizzato”. Ma anche si scoprono i comandi post-ipnotici, il rapport e la capacità da parte del soggetto dell’induzione di resistere ad ordini ritenuti immorali.
Armand-Marie-Jacques de Chastenet, marchese di Puiségur, utilizza la tecnica dell’albero (ovvero il baquet dei poveri); le persone sedevano sulle panche di pietra intorno ad un albero a cui si legavano con una corda, collegando i rami o il tronco con la parte malata. Queste persone poi formavano una catena tenendosi l’un l’altro per il pollice; appena sentivano il flusso circolare Puiségur ordinava di sciogliere la catena e di strofinarsi le mani. Alcuni di loro venivano scelti dal marchese e, toccati con un bastone di ferro, manifestavano il sonnambulismo artificiale, per destarli da questo sonno magnetico Puiségur ordinava loro di baciare l’albero, azione che – eseguita – li faceva “disincantare” senza il ricordo di quello che era accaduto durante il sonno magnetico.
Nel 1813 Abate Faria apre una scuola di sonno lucido. Egli determina che il processo che avveniva durante la magnetizzazione non risiedeva tanto nel magnetizzatore quanto nel magnetizzato:“Mettendoli comodamente a sedere, pronuncio energicamente la parola dormite o mostro da una certa distanza la mia mano aperta raccomandando loro di guardarla fissamente, senza voltare gli occhi e senza ostacolare la libertà del battito delle ciglia”.
Nel 1840 James Braid conia il termine ipnosi dal dio Hypnos (Hypnosis) “Prendo qualsiasi oggetto luccicante (in genere utilizzo la cassa del mio orologio) tra il pollice, l’indice ed il dito medio della mia mano sinistra e lo metto ad una distanza tra gli 8 ed i 15 pollici di distanza dagli occhi, questa posizione al di sopra della fronte è necessaria al fine di produrre il massimo sforzo possibile per gli occhi e le palpebre, e mette in condizione il soggetto di mantenere lo sguardo fisso sull’oggetto”.
Phineas Parkhurst Quimby per primo capì che l’agente effettivo in ipnosi è la suggestione.
Padre spirituale della scuola di Nancy è Ambrosie Liébeault; la tecnica di induzione ipnotica da lui utilizzata era la fissazione dello sguardo del soggetto sullo sguardo dell’ipnotista, mentre quest’ultimo verbalizzava suggestioni di crescente sonnolenza. Il soggetto era posto in una posizione comoda. In una trance anche leggera suggeriva al paziente che tutti i sintomi lamentati erano o sarebbero scomparsi.
Più famoso fu Hippolyte Bernheim, il primo a parlare dell’utilizzo della suggestione nello stato vigile. “Guardatemi bene e non pensate che a dormire. State per sentire una pesantezza alle palpebre, una stanchezza nei vostri occhi: essi si chiudono, stanno per bagnarsi; la vista diventa confusa; si chiudono”.
All’interno della scuola di Salpêtriére nel 1882 Jean-Martin Charcot fa accettare l’ipnotismo alla comunità scientifica. Egli parla di tre stati: lo stato catalettico, lo stato letargico e lo stato di sonnambulismo artificiale. Egli utilizza per indurre la trance stimoli sensoriali e procedimenti fisiologici: procedimenti per stimolazione della vista (stimolazioni brusche e forti: raggi luminosi, stimolazioni deboli e prolungate, fissazione dello sguardo su un oggetto brillante o meno, posto vicino agli occhi o un po’ più in alto) procedimenti per stimolazione dell’udito (stimolazioni brusche e forti, stimolazioni deboli e prolungate) procedimenti per stimolazione del gusto e dell’olfatto, procedimenti per stimolazione del tatto (stimolazioni brusche e forti: pressioni sulle zone ipnogene, stimolazioni deboli o prolungate: passaggi, contatti, azione del calore, esposizione a calamite).
Milton Erikson introduce i concetti di ipnosi naturalistica e di comune trance quotidiana.
Ipnosi e Cattolicesimo
Il Sant’uffizio il 26 luglio 1899 affermò che gli esperimenti in ipnosi si potevano tollerare per indicazioni terapeutiche purché: non si intendesse ottenere fenomeni provocati da una causa preternaturale; non si desse scandalo; non si affermasse che tutto fosse dovuto ad arti magiche o a fatti che sorpassavano le forze della natura. Pio XII l’8 gennaio 1956, affermò:
“L’ipnosi, in quanto oggetto di ricerca scientifica, non può essere studiata da qualsiasi uomo, ma solo da uno studioso serio nei limiti morali validi per ogni attività scientifica. Non sarebbe il caso di un qualunque gruppo di laici o di ecclesiastici che si occupassero come di un argomento interessante a titolo di pura esperienza, o anzi per un semplice passatempo”.
Quindi, per la teologia morale cristiana, l’ipnosi in sé è lecita e può essere lecitamente applicata da professionisti capaci e competenti a scopo terapeutico e didattico poiché nella trance ipnotica il soggetto ipnotizzato continua a mantenere un sufficiente arbitrio nei confronti delle proprie decisioni.
di Claudia Negretto