SENSATIONS SEEKERS: ALLA RICERCA DELLA SCARICA DI ADRENALINA
SENSATIONS SEEKERS: ALLA RICERCA DELLA SCARICA DI ADRENALINA
È’ risaputo che alcune persone abbiano una certa predilezione per le emozioni forti; M. Zuckerman descriveva i sensations seekers (cacciatori di sensazioni) come persone caratterizzate dalla ricerca attiva di sensazioni ed emozioni nuove e sempre più potenti. Questi individui sono dominati dal bisogno di provare forti emozioni, perseguono attivamente esperienze eccitanti e sempre nuove e diverse, non sopportano la monotonia o anche solo l’ordinarietà; per raggiungere questi scopi sono disposti ad assumere anche forti rischi sociali e fisici che affrontano con impulsività e scarso senso di responsabilità.
Inizialmente si pensava che i cacciatori di sensazioni fossero caratterizzati da un particolare temperamento che era generato da fattori genetici ma al giorno d’oggi non si può non chiamare in causa anche fattori di ordine biologico, ambientale e soprattutto culturale. I mezzi di comunicazione e la pubblicità sono sempre più incalzanti nel tentativo di catturare l’attenzione di spettatori e consumatori e la soglia di ciò che appare eccitante si è alzata notevolmente negli ultimi anni: ciò che fino a poco tempo fa era in grado di esaltare oggi appare noiosissimo. In contemporanea la ricerca di emozioni forti sembra esser diventata un must sociale, un imperativo al quale tutti devono adeguarsi a prescindere dall’età e da temperamento, che ha portato con se la costruzione di un nuovo gergo giovanile ma non solo caratterizzato da espressioni come ad esempio scarica di adrenalina; questo termine si applica ormai alle attività più svariate, da quelle artistiche a quelle sportive, da quelle amorose a quelle lavorative, dove tutto quello che non fa provare un brivido di eccitazione che scorre lungo la schiena non sembra degno di esser vissuto.
Gli adolescenti, che è risaputo stiano passando una fase della loro vita nella quale sono alla ricerca di emozioni forti e nuove, sono i primi ad adeguarsi a questo imperativo sociale; la ricerca della propria identità separata da quella genitoriale, il bisogno di comprendere meglio chi si è e quali sono le proprie possibilità hanno sempre portato i più giovani a ricercare attivamente sensazioni forti, anche pericolose, nel tentativo di sperimentare se stessi. Ma al giorno d’oggi questa spinta adolescenziale sembra accomunare differenti fasce d’età: sono ormai tantissimi gli adulti che si lanciano in sport estremi o attività comunque pericolose (come il non rispettare in auto i limiti di velocità o lo sciare appositamente fuori pista dove è segnalato un alto rischio valanghe) o che usano sempre più sostanze psicoattive eccitanti quali la cocaina e anfetamine per vivere esperienze allucinatorie che vadano oltre alla normale esperienza umana.
La diffusione di questo “nuovo modo” di affrontare la realtà pone alcun problemi sul piano relazionale e psicologico. Lo scopo appena raggiunto dà rapidamente assuefazione e diventa quasi subito noioso, la persona è continuamente impegnata nel faticoso compito di ricercare e trovare nuove esperienze diverse e più eccitanti delle precedenti (un compito estenuante e impossibile a lungo andare). Da alcuni studi è emerso che coloro che si sono incamminati lungo questa strada abbiano sperimentato sintomi depressivi che inizialmente si alternavano all’esaltazione per una nuova esperienza ma che poi con l’andare del tempo finivano per stabilizzarsi sempre più; alcuni psicologi cognitivi hanno evidenziato che tale depressione potrebbe scaturire da una valutazione negativa che queste persone danno a ciò che hanno appena raggiunto. Generalmente le strategie che favoriscono il benessere psicofisico passano attraverso l’accettazione e la valorizzazione di ciò che si possiede e si è realizzato; l’ideologia della ricerca obbligata di nuove sensazioni sembra quindi essere una sorta di garanzia di malessere e infelicità.
Questo imperativo sociale a ricercare di continuo nuovi stimoli e fonti di eccitazione può avere conseguenze negative anche nelle relazioni con gli altri, soprattutto per quel che riguarda le sfere affettiva e sessuale dove i rapporti si fanno solitamente superficiali e inconsistenti; attrazione e eccitazione della conquista prendono il posto dell’innamoramento e spesso vengono confusi con esso. Anche all’interno delle relazioni di amicizia i sentimenti rischiano di perdere valore e interesse poiché ciò che è duraturo appare sgradevole e insopportabile, privi di quella carica di adrenalina che sembra l’unica emozione capace di far sentir viva la persona. Ma l’ambito nel quale questo modo di vivere sembra creare maggior danni è quello relativo al rapporto con i figli (dato che all’oggi sono stati “contagiati” anche adulti e persone mature) sia bambini che adolescenti che avrebbero bisogno di stabilità, affetti sicuri e di un accettazione incondizionata; i genitori che ricercano sempre nuovi stimoli ed emozioni, anche nei figli, non sembrano essere in grado di offrire loro quell’amore senza riserve e quel sostegno continuativo che sono necessari ad ogni bambino per crescere e avere fiducia in se e negli altri. Un bambino non chiede ad un genitore di sorprenderlo ogni giorno con qualche eccitante novità!.
di Claudia Negretto
Maria
Per 8 mesi ho avuto una relazione con un cocainomane saltuario si è avvicinata a me in modo molto naturale parlando molto c’è stato un feeling mentale è molto forte e poi è scaturita una forte attrazione fisica era tutta una montagna russa subissata di messaggi continui soprattutto audio su WhatsApp link social ogni volta che ci vedevamo era bellissima anche molto romantico mi diceva che voleva costruire qualcosa dopodiché queste assenze di solito un paio di volte al mese per 24-48 ore in cui aveva il down la cocaina io all’inizio non capivo pensavo fosse depresso adduceva motivi familiari e lavorativi l’ho scoperto la fine della relazione l’ho lasciato abbiamo continuato a vederci per un po’ e adesso ha messo lui. Probabilmente hai incontrato un’altra giostra e ha ricominciato una storia così per me è stata devastante non mi sono fatta una canna in vita mia non sono una bacchettona ma mi chiedo come ho fatto farmi piacere una persona tanto diversa da me anche culturalmente con delle idee molto forti molto radicate aveva sicuramente dei pensieri sani però c’era sempre qualcosa di strano comunque vorrei sapere adesso come posso affrontare questo momento che mi sento veramente molto giù