Disturbo bipolare: caratteristiche e differenze di genere

Disturbo bipolare
Il Disturbo Bipolare consiste in un disturbo mentale che causa rapide ed estreme oscillazioni dell’umore, dell’energia e del funzionamento della persona.
L’articolo evidenzia le differenze cliniche tra uomini e donne che soffrono di disturbo bipolare e analizzare le diverse modalità in cui i due generi rispondono al trattamento farmacologico.

Il disturbo bipolare colpisce circa l’1.3% della popolazione, sia gli uomini che le donne. Compare solitamente per la prima volta durante l’adolescenza o nella giovinezza, ma può anche manifestarsi durante l’infanzia o l’età anziana. La vita diventa problematica quando si è affetti da disturbo bipolare, in quanto esso comporta delle conseguenze a livello familiare, delle relazioni sociali, lavorativo e in generale ha effetti sulla qualità di vita della persona. Il suo decorso clinico è caratterizzato dalla presenza di uno o più episodi maniacali o misti. Spesso tuttavia le persone sono colpite da episodi di depressione maggiore.

Gli episodi maniacali consistono in periodi in cui il tono dell’umore è persistentemente elevato, irritabile o eccessivamente espansivo e la persona può presentare i seguenti sintomi:

–   Aumento dell’autostima o senso di grandiosità

–   Pensieri fluttuanti

–   Sensazione di ridotta necessità di dormire

–   Avvertire un desiderio maggiore rispetto alla norma di chiacchierare

–   Distraibilità

–   Agitazione psicomotoria

–   Eccessivo coinvolgimento in attività che danno piacere ma che possono comportare conseguenze a danno della persona[1].

–   I sintomi che invece caratterizzano più frequentemente gli episodi di depressione maggiore sono la presenza di un umore depresso, una significativa perdita di peso o aumento ponderale, insonnia o ipersonnia, fatica e perdita delle energie, diminuzione dell’interesse per le attività piacevoli da sempre svolte, agitazione psicomotoria o rallentamento, senso di colpa, diminuita capacità di pensare e concentrarsi, pensieri ricorrenti di morte [1]. Di solito, chi soffre di disturbo bipolare, presenta alcuni di questi sintomi.

Ci sono due diverse tipologie di disturbo bipolare: di tipo I, caratterizzato da episodi ricorrenti di mania e di depressione e di tipo II, definito da episodi ricorrenti di ipomania e depressione [1].

Diversi studi hanno analizzato diversi aspetti del disturbo bipolare, dalla diagnosi, all’abuso di sostanze, al rischio suicidi ario [2–3].

Il prsesente articolo si propone di esporre le principali differenze tra disturbo bipolare nei maschi e nelle donne, con particolare focus all’aderenza al trattamento.

Relativamente al disturbo bipolare di tipo I, esiste un’uguale prevalenza tra maschi e femmine, mentre molti studi hanno dimostrato che ci sono più donne che uomini con disturbo bipolare di tipo II [4–5].

Studi epidemiologici sottolineano una prevalenza pari allo 0.4-1.6% del disturbo bipolare di tipo I e dello 0.5–1.9% per quello di tipo II [1]. Altri studi indicano che la prevalenza del bistudo bipolare di tipo II è ancora maggiore nella popolazione generale e circa il 5% della popolazione generale soffre di disturbo bipolare (di tipo I e II) [6].

Le caratteristiche cliniche e l’evoluzione del disturbo sono diversi tra gli uomini e le donne, soprattutto rispetto al decorso, alla percezione della qualità di vita ed al funzionamento psicosociale del paziente.

Gli episodi maniacali sono maggiormente frequenti negli uomini, mentre quelli depressivi nelle donne [7].

Rispetto all’esordio, il disturbo tenderebbe a presentarsi più tardi nelle donne rispetto agli uomini. Le donne inoltre hanno una maggiore probabilità di essere soggette ad episodi misti rispetto agli uomini [10], e sono più soggette a oscillazioni dell’umore in concomitanza ai cambi di stagione ed a cicli rapidi [9].

Inoltre, le donne che soffrono di disturbo bipolare hanno una maggiore comorbilità con patologie fisiche, soprattutto con disturbi alla tiroide [9]. Una comorbilità con abuso di sostanze invece si riscontra più frequentemente negli uomini, mentre le donne manifesterebbero con maggior frequenza disturbi alimentari [8] e d’ansia [9].

Rispetto all’aderenza alla terapia, in generale va sottolineato come i pazienti con questo disturbo spesso non sono molto aderenti alla terapia impostata.

I fattori associati ad una maggiore non aderenza alla terapia sono l’utilizzo di alcol e droghe, lo stato civile, l’ospedalizzazione, l’età di esordio dei sintomi, lo stato di salute, il livello di funzionamento generale, disfunzioni cognitive, il genere ed un basso livello di educazione [11–12]. Un altro fattore legato ad una mancata aderenza ai farmaci nel disturbo bipolare è la percezione soggettiva della malattia. [13].  Alcune ricerche hanno dimostrato infatti come un’esperienza positiva della malattia possa motivare ad aderire al trattamento e viceversa, una scarsa consapevolezza di malattia comporti spesso una non aderenza alla terapia.

Le donne parrebbero maggiormente concentrate sul timore di ingrassare a causa dei farmaci e questo da un lato richiederebbe un maggior supporto sociale per la gestione del disturbo in generale e nello specifico potrebbe comportare una minore aderenza al trattamento.[13–14].

dott.ssa Gaia Del Torre

 

 

 

 

1 .

American Psychiatric Association. Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (4th Edition). American Psychiatric Press Inc., Washington, DC, USA (1994).

2 .

González-Pinto​‌ A, Gutierrez M, Mosquera F et al. First episode in bipolar disorder: misdiagnosis and psychotic symptoms. J. Affect. Disord.50(1),41–44 (1998).  

3.

González-Pinto​‌ A, Tohen M, Lalaguna B et al. Treatment of bipolar I rapid cycling patients during dysphoric mania with olanzapine. J. Clin. Psychopharmacol.22(5),450–454 (2002).  

4 .

Cvetković-Bosnjak​‌ M. [Clinical characteristics of unipolar and bipolar depression] [Article in Croatian]. Med. Pregl.51(7–8),329–332 (1998).  

5 .

Grunze​‌ H. The clinical side of bipolar disorders. Pharmacopsychiatry44(Suppl. 1),S43–S48 (2011).  

6 .

Angst​‌ J. The emerging epidemiology of hypomania and bipolar II disorder. J. Affect. Disord.50(2–3),143–151 (1998).  

7.

Miguel​‌ L, Roncero C, López-Ortiz C, Casas M. [Epidemiological and diagnostic axis I gender differences in dual diagnosis patients] [Article in Spanish]. Adicciones23(2),165–172 (2011).  

8.

Kawa​‌ I, Carter JD, Joyce PR et al. Gender differences in bipolar disorder: age at onset, course, comorbidity, and symptom presentation. Bipolar Disord.7(2),119–125 (2005).  

9.

Arnold​‌ LM. Gender differences in bipolar disorder. Psychiatr. Clin. N. Am.26(3),595–620 (2003).  

10.

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11.

Keller​‌ MB, Lavori PW, Kane JM et al. Subsyndromal symptoms in bipolar disorder. A comparison of standard and low serum levels of lithium. Arch. Gen. Psychiatr.49,371–376 (1992).

12.

Lang​‌ K, Korn J, Muser Choi JC, Abouzaid S, Menzin J. Predictors of medication nonadherence and hospitalization in Medicaid patients with bipolar I disorder given long-acting or oral antipsychotics. J. Med. Econ.14(2),217–226 (2011).  

13 .

Kriegshauser​‌ K, Sajatovic M, Jenkins JH et al. Gender differences in subjective experience and treatment of bipolar disorder. J. Nerv. Ment. Dis.198(5),370–372 (2010).  

14.

Leskela​‌ U, Merlartin T, Rytsälä H, Sokero P, Lestelä-Mielonen P, Isometsä E. The influence of major depressive disorder on objective and subjective social support: a prospective study. J. Nerv. Ment. Dis.196,876–883 (2008).  

 

 

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