Dieta e Rabbia – Il nostro goloso cervello
Di Mauro Cavarra
Forse la somiglianza tra il detto “non ci vedo più dalla fame” e l’espressione “ essere ciechi di rabbia”, non è del tutto casuale. Sappiamo bene che dopo una giornata in cui non si è mangiato o si è mangiato in fretta, magari il solito tramezzino, il nervosismo imperversa rendendoci la croce dei nostri amici e colleghi. La fame ci rende aggressivi e scontrosi e se fino ad ieri avremmo potuto attribuire questa co-occorrenza al semplice stato di disagio che si prova ad avere la pancia vuota, adesso i ricercatori dell’università di Cambridge hanno trovato la vera ragione dell’irritabilità da fame.
Come c’era da aspettarsi il responsabile è il nostro cervello, in particolare un neurotrasmettitore, la serotonina, già nota per i suoi effetti sulla regolazione del comportamento e dell’emotività. Perché questa venga prodotta in quantità sufficiente ad assolvere alla sua funzione è necessario che vi sia disponibilità di un aminoacido, il triptofano, che costituisce la materia prima per la produzione di serotonina. L’unico modo che abbiamo per ottenere il triptofano è attraverso l’alimentazione. I ricercatori attraverso un esperimento sono riusciti a dimostrare che diete povere di triptofano portano le persone a comportamenti più aggressivi e combattivi.
Ai soggetti sperimentali è stato chiesto di partecipare ad un gioco, l’ “Ultimatum Game”, in cui un partecipante ha il compito di dividere con un altro una certa somma di denaro. Qualora la suddivisione fosse stata accettata dall’altro i giocatori sarebbero stati pagati nelle percentuali stabilite, in caso contrario non avrebbero ricevuto alcun pagamento. I risultati sono stati chiarissimi. Mentre i soggetti di controllo tendevano a rifiutare la metà delle offerte consistenti nel 20%-30% della somma totale, quelli che avevano seguito una dieta povera di triptofano, rifiutavano fino all’80% di queste offerte.
Dando uno sguardo alla psicopatologia, non possiamo fare a meno di rilevare che parecchie malattie con pesanti ricadute sulla vita sociale dei pazienti, come il disturbo ossessivo compulsivo, disturbi d’ansia e depressione, sono associate ad alterazioni della regolazione della serotonina. Le prospettive offerte da questo studio fanno ipotizzare nuovi strumenti per il supporto di detti pazienti, terapie che tenendo conto di quanto rilevato contengano strategie di gestione delle emozioni in contesti sociali e di decision making.
Un aspetto interessante è che i cibi ricchi di triptofano in genere sono quelli di cui molti vanno golosi, come cioccolata, o arachidi. Altri cibi ricchi di questo aminoacido sono frutti come ananas, avocado e kiwi,o ortaggi come pomodori e melanzane. L’ideale sarebbe integrarli nella dieta di ogni giorno, distribuendo la razione giornaliera in cinque pasti evitando di esagerare con le quantità.
Un corretto apporto di triptofano inoltre aiuta a mantenere la concentrazione e tenere l’umore alto il che ha ovvie implicazioni nella vita di tutti i giorni, dalla produttività nello studio e nel lavoro, alla sfera sociale.
Alla luce di quanto detto, sembra che il posto migliore per un incontro galante sia una cioccolateria …