Diazossido efficace per l’Alzheimer?
Diazossido efficace per l’Alzheimer?
A volte le medicine utilizzate per un determinato disturbo finiscono per portare benefici dopo diversi anni dall’assunzione, relativamente ad un altro disturbo di cui la persona è affetta. Questo pare proprio il caso, ad esempio, del farmaco denominato diazossido rispetto alla pressione sanguigna.
I farmaci che attivano il potassio nei canali neuronali possono risultare effettivamente efficaci nel trattare la malattia di Alzheimer, aspetto che recenti ricerche hanno per l’appunto messo in evidenza.
La ricerca esposta nel presente articolo è stata realizzata da Mark Mattson, Direttore del Laboratorio di Neuroscienze presso l’Istituto Nazionale sulla Vecchiaia di Baltimora .
Anomalie nel funzionamento dell’attivazione di potassio canali neurali è stata rintracciata nei neuroni di pazienti diagnosticati con Alzheimer, suggerendo che il livello di potassio in tali canali possa essere un elemento su cui focalizzare l’attenzione nella realizzazione di ricerche a scopo terapeutico. I neuroni di pazienti con Alzheimer dimostrano anche una compromissione dell’energia del metabolismo e una regolazione deficitaria del livello di calcio. Per questi motivi, Mattson ed i suoi colleghi hanno deciso di vedere se il Diazoxide possa avere del potenziale terapeutico rispetto al 3xTgAD mice.
Il Diazoxide è noto in quanto in grado di attivare i canali di potassio ed è stato utilizzato in passato per trattare pazienti con pressione alta. Oggi, viene impiegato per usare l’iperinsulinismo causato da deficit nei canali di potassio. Gli 3xTgAD mice vengono modificati così da sviluppare la patologia cerebrale dell’Alzheimer, così da sperimentare sintomi a livello cognitivo e neuropsichiatrico simili a quelli della demenza senile, quali ad esempio deficit nelle capacità di apprendimento e della memoria.
I ricercatori hanno studiato due gruppi di 3xTgAD mice; ad un gruppo è stata somministrato Diazoxide nell’acqua per otto mesi mentre all’altro gruppo è stato somministrato placebo. Dopo otto mesi, il gruppo che aveva assunto Diazoxide superava il gruppo a cui era stato somministrato del placebo sia nelle prove di apprendimento che in quelle di memoria. Inoltre, i tessuti cerebrali del primo gruppo, rispetto a quelli del gruppo placebo, mostravano un numero inferiore di depositi di amiloide e di proteine tau, entrambi caratteristici dell’Alzheimer ed una migliore circolazione sanguigna.
I risultati di tale ricerca hanno dimostrato che il Diazoxide è in grado di migliorare le alterazioni molecolari, cito-patologiche e comportamentali in un modello sperimentale animale della malattia dell’Alzheimer, suggerendo un potenziale terapeutico per quei farmaci che attivano i canali del potassio nel trattare l’Alzheimer .