Ansia e attaccamento
I fattori che contribuiscono allo sviluppo di un Disturbo d’Ansia: possibili legami con le relazioni di attaccamento
Il presente articolo espone gli ultimi ritrovati della ricerca relativa ai disturbi di ansia, sottolineando un potenziale legame tra la sintomatologia ansiosa e le prime relazioni di accudimento sperimentate dal bambino. Questo permette di pensare ad una potenziale correlazione non solo genetica di tali disturbi, mettendo in risalto l’importanza giocata in questo senso anche dall’ambiente.
I disturbi d’ansia consistono in una forma di psicopatologia abbastanza comune ma altrettanto debilitante, sia nei bambini che negli adulti. Mentre si sta sviluppando una solida comprensione della eziologia di questo tipo di disturbi tra i diversi approcci di ricerca, solo negli ultimi anni si è cercato di integrare tali apporti in una visione d’insieme. Se la teoria dell’attaccaento classica è stata da sempre un punto di riferimento fondamentale per spiegare l’evoluzione dell’ansia, la teoria dell’attaccamento contemporanea ha il potenziale di integrare i nuovi ritrovamenti in ambito neurologico e comportamentale in un quadro di tipo multidisciplinare.
Il presente articolo propone infatti un modello moderno della teoria dell’attaccamento, a partire da un’ampia letteratura e diverse discipline incluse le neuroscienze, la genetica, la neuroendocrinologia e lo studio dei fattori ambientali coinvolti nello sviluppo del disturbo d’ansia.
Studi recenti sulla regolazione dello stress hanno infatti messo in evidenza la correlazione tra stress, ansia ed attivazione del sistema di attaccamento. Questa correlazione ha un’influenza diretta sullo sviluppo di capacità cognitive e di di socializzazione-mentalizzazione che vengono acquisite in un contesto interpersonale quale quello delle prime relazioni di attaccamento.
Le relazioni che il bambino ha e di cui fa esperienza fin da piccolo sono concettualizzate come la chiave di un complesso gioco di reciproca influenza di fattori genetici, ambientali e epigenetici che possono portare a sviluppare un disturbo d’ansia- un’eziologia di tipo multifattoriale che risulta da una regolazione disfunzionale della paura e dello stress. Questi processi, mediante i quali si valuta il rischio di una certa situazione, sono caratterizzati da strategue di iperattivazione legate all’ansia.
Questo grava sulla capacità del soggetto di mantenere un equilibrio tra i vari sistemi fisiologici (equilibrio allostatico). Il cumulo di peso sull’equilibrio allo statico ed il conseguente effetto di iperattivazione del sistema nervoso convergono ad influenzare i processi neuronali coinvolti nell’ansia e nello stress. Le esperienze precoci di attaccamento influenzano ulteriormente lo sviluppo di ansia come potenziale moderatore dei fattori di rischio, avendo un effetto sulla vulnerabilità genetica e sui processi neurobiologici.
I recenti progressi nel campo della psicopatologia dello sviluppo concettualizzano le relazioni di attaccamento come parte di un network più complesso di fattori epigenetici che interagiscono tra loro e possono agire come fattori o protettivi o di rischio nell’originare una psicopatologia legata allo stress.
I disturbi d’ansia sono caratterizzati da una pronunciata disfunzione del sistema che regola lo stress e le risposte di paura. E’ stato ipotizzato che la modalità individuale di risposta alla paura e alla regolazione dello stress si sviluppi nell’ambito delle prime esperienze di accudimento. Questi stili permarrebbero nell’arco di tutta la vita, procurando il quadro concettuale che permette di legare le prime esperienze di attaccamento ai disturbi di ansia che si sviluppano in età adulta. Secondo queasta prospettiva, le esperienze di stress, la sua regolazione fisiologica e le relazioni di attaccamento sarebbero interrelate, in quanto l’attivazione del sistema di attaccamento è successiva rispetto alle prime esperienze di elaborazione della paura, alle prime risposte allo stress e all’ansia. Nello specifico, l’attivazione biologica del sistema di attaccamento di un bambino dopo un evento stressante elicita comportamenti che sono finalizzati a reagire allo stress attraverso un’attenzione selettiva e assicurandosi la vicinanza e la protezione delle figure di attaccamento. Questo processo porta ad una co-regolazione dello stress del bambino (Sbarra and Hazan, 2008).
Secondo tale approccio, le differenze individuali nella regolazione dello stress sono concepite come influenzate dalle modalità con cui il bambino fin dai primi anni di vita impara a reagire allo stress. I processi regolatori dello stress e della paura che si sviluppano nell’interazione con i genitori consistono in adattamenti evolutivi e neurobiologici specifici per l’ambiente di accadimento di quel bambino. Queste prime modalità di adattamento sono preservate per assicurare il successivo adattamento dell’organismo alle richieste ambientali durante tutto l’arco della vita. Concludendo, il presente articolo propone un modello diverso per concepire l’eziologia dei disturbi di ansia sulla base delle prime relazioni di attaccamento, aspetto che è emerso in tutto il gruppo di soggetti testati sui disturbi di ansia e considerati dagli autori nel loro studio
(Front Behav Neurosci. 2011; 5: 55. 2011 September, Interpersonal Stress Regulation and Development of Anxiety Disorders: An Attachment-Based Developmental Framework, Tobias Nolte, Jo Guiney,Peter Fonagy,Linda C. Mayes and Patrick Luyten).