L’esposizione all’Acido Chinurenico predispone a deficit della memoria
L’esposizione all’Acido Chinurenico predispone a deficit della memoria
L’acido chinurenico (KYNA) è un prodotto del metabolismo triptofano, il quale è sintetizzato e rilasciato nel cervello attraverso gli astrociti. Il KNYA agisce come antagonista sia dei recettori nicotinici (nAChRs) che di quelli glutammati, i quali giocano entrambi un ruolo centrale nel determinare la plasticità neurale così e nel regolare le attività di apprendimento e di memorizzazione .
E’ interessante notare come diversi studi abbiano dimostrato che i livelli di KYNA sono elevati nel cervello e nel liquido cefalorachidiano delle persone con schizofrenia , arrivando a scoprire che cambiamenti nella concentrazione di KYNA possono contribuire alle disfunzioni a livello cognitivo caratteristiche della schizofrenia. E’ stato inoltre recentemente provato come un aumento della concentrazione di KYNA ottenuto somministrando L-chinurenine, precursore dell’KYNA, comporta deficit significativi nelle capacità di apprendimento visuospaziale dei ratti , andando a compromettere la sensibilità sensoriale, il controllo degli impulsi e le capacità attentive.
Lo studio trattato nel presente articolo è stato realizzato al fine di definire il funzionamento cognitivo di ratti esposti ad elevate concentrazioni di KNYA durante tutto l’arco dell’adolescenza, periodo critico e particolarmente a rischio per il corretto sviluppo del cervello. Infatti, esistono prove sostanziali che la schizofrenia si manifesta già nella prima adolescenza , così come è stato dimostrato che il numero di sinapsi perse durante l’adolescenza è due volte maggiore in quei pazienti con schizofrenia rispetto ai pazienti che soffrono di un altro disturbo mentale.
A partire dal 27esimo giorno di vita, i ratti hanno ricevuto un trattamento di tre giorni consecutivi con 100 mg/kg di L-KYN, in grado di aumentare la concentrazione di KYNA nel cervello di 3-4 volte, così come viene osservato nei pazienti schizofrenici. Nei 3 giorni successivi non sono state effettuate altre iniezioni; questo ciclo (3 giorni sotto farmaco e 3 giorni senza farmaco) è stato ripetuto fino al 53esimo giorno di vita. A questo punto, è stato consentito ai ratti un periodo di 8 giorni di pausa ed al 61esimo giorno si è deciso di iniziare il trattamento comportamentale. I soggetti venivano testati prima dell’inizio della somministrazione così da valutare come l’esposizione al KNYA durante l’adolescenza potesse inficiare il funzionamento cognitivo da adulti.
Tutti i ratti venivano testati secondo un primo paradigma di condizionamento, per cui veniva loro mostrata una situazione paurosa in corrispondenza ad un trattamento intenso con L-KYN. Dopo il compito di condizionamento, i ratti venivano valutati in un nuovo compito di riconoscimento contestuale così da valutare la capacità di memorizzazione ed apprendimento rispetto alla situazione precedente. E’ stato ipotizzato che l’esposizione a concentrazioni elevate di KYNA durante l’adolescenza potesse inficiare la memoria contestuale ed il riconoscimento oggettuale da adulti. Coerentemente rispetto a studi antecedenti in cui ratti adulti venivano trattati intensamente con iniezioni di L-KYN, ratti giovani esposti a concentrazioni crescenti di KYNA durante l’adolescenza hanno mostrato deficit nella memoria contestuale, ma non in quella specifica. Inoltri, essi mostravano difficoltà nel riconoscimento contestuale se testati nuovamente da adulti. I deficit di memoria non possono essere spiegati da cambiamenti indotti dal farmaco nell’attività locomotoria o nella sensibilità allo shock. Questi risultati sono quindi a supporto dell’idea che l’aumento nell’esposizione a concentrazioni elevate di KYNA possa contribuire allo sviluppo di deficit cognitivi tipicamente osservabili nella schizofrenia e che tale esposizione durante l’adolescenza possa portare a disfunzioni osservabili in età adulta .